Un dubbio che attanaglia tutti coloro che decidono di vendere l'immobile ricevuto in donazione. Ci si informa, si legge on line e molto spesso si viene a conoscenza di gravi conseguenze accadute agli acquirenti ma qual è la risposta?
Si, si può vendere una casa ricevuta in donazione poiché l’atto è valido e non viola la legge. Tuttavia, il nuovo acquirente, se non sono passati 20 anni dalla donazione o, in caso di morte del donatario, 10 anni dall’apertura della successione, può subire l’azione di riduzione degli altri eredi per ottenere la restituzione del bene sempre che detta donazione abbia leso le loro quote di legittima. Solitamente sono le banche ad essere le più restie a concedere un mutuo ma anche in questo caso basta fornire le giuste informazioni. Le banche finanziano l’acquisto di un bene avuto in donazione solo nel caso in cui i legittimari rinuncino immediatamente, con una dichiarazione scritta, all’azione di riduzione loro spettante. In tal caso l’immobile oggetto di donazione potrà essere tranquillamente venduto anche se non sono ancora decorsi venti anni dalla trascrizione della donazione.
Esistono delle formule assicurative commerciali che, grazie a strumenti giuridici, consentono di affrontare il problema tutelando l’acquirente e la banca mutuante dal danno economico che subirebbero a seguito dell'esito favorevole di un'azione di riduzione e restituzione intentata da parte degli eredi del donante. Nel caso non si possa avere una dichiarazione dei leggitimi, esiste una assicurazione di poco meno di 1000 euro, che pagata una volta sola, tutela non solo gli acquirenti e la banca mutuante, ma anche gli aventi diritto.
Un’agenzia immobiliare di professionisti qualificati sa come operare in tal senso e vende di routine case di provenienza donativa.